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Clip da Il giovane favoloso di Mario Martone, con Elio Germano, Isabella Ragonese, Michele Riondino. Nei cinema dal 16 ottobre.

Non vivono fino alla morte, se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita.

Giacomo Leopardi

Leopardi è un bambino prodigio che cresce sotto lo sguardo implacabile del padre, in una casa che è una biblioteca. La sua mente spazia ma la casa è una prigione: legge di tutto, ma l’universo è fuori.
In Europa il mondo cambia, scoppiano le rivoluzioni e Giacomo cerca disperatamente contatti con l’esterno. A ventiquattro anni, quando lascia finalmente Recanati, l’alta società italiana gli apre le porte ma il nostro ribelle non si adatta. A Firenze si coinvolge in un triangolo sentimentale con Antonio Ranieri, l’amico napoletano con cui convive da bohémien, e la bellissima Fanny. Si trasferisce infine a Napoli con Ranieri dove vive immerso nello spettacolo disperato e vitale della città plebea. Scoppia il colera: Giacomo e Ranieri compiono l’ultimo pezzo del lungo viaggio, verso una villa immersa nella campagna sotto il Vesuvio.
Una storia di genio, sofferenze, poesia, amori e avventure.

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il tempo dei cachi.

Sai una cosa?

te la devo proprio dire…

Questa mattina ho avuto la sensazione di trovarmi in una riunione delle Nazioni Unite. Persone che esprimevano la propria opinione su argomenti più disparati, dibattendo con argomentazioni sagaci, irriverenti e brillanti. Esisteva pure la facoltà di dibattere le opinioni degli altri, la possibilità perfino di esprimere un puro e semplice piacere e di non venire discriminati per questo. Ognuno ascoltava l’opinione dell’altro, senza pregiudizi, maschere mentali, schemi; ma semplicemente prendendo un’opinione per quello che era e per la valenza che poteva avere nei vari dibattiti. Arrivando infine a una decisione, un summit e alla delineazione di uno scenario futuro, più possibile e probabile possibile, dell’argomento e della realtà presa in esame.

Era solo un assaggio e una speranza realizzata in due semplici e brevi ore.

Era il miraggio che lascia assaporare il proprio gusto che però scappa, è fuggevole ed effimero.

Era il miraggio di una vera realtà, basata su fatti concreti, su persone pensanti responsabili coscienti e consapevoli.

Era il sogno di una realtà che avrei tanto voluto abitare non solo in quel momento, ma per sempre.

Era il desiderio di fervori non espressi, di considerazioni mal espresse, di emozioni scoccanti e pericolose, di una vita vissuta aspettando l’ennesima delusione.

Quando si preannuncia una realtà del genere, anche solo lontanamente, bisogna viverla al meglio, carpirne le dinamiche, farne tesoro e cercare in ogni attimo successivo di riproporle anche in minima parte.

Non so perché mi è sorto il paragone con l’ONU: forse perché immagino che a livelli molto alti, persino internazionali, le discussioni, la dispute settlement e il problem solving dovrebbe essere condotto in questa maniera ammirevole e chiara.

Infine era il miraggio di una società libera da schemi mentali, blocchi, maschere di varia natura. Era il miraggio di una vita libera. E-r-a.

Fabio Berti

Le competenze devono essere messe a sistema.

Inutile sapere.
Inutile saper fare.
Inutile far sapere.
Inutile saper comunicare.

Tutte queste competenze devono essere copresenti ed esercitate allo stesso modo.
Conoscere la teoria è inutile senza la pratica, ovvero il ssaper fare.
La pratica senza la teoria non ha basi, saldi principi su cui sorgere.
Se il sapere e il saper fare non vengono comunicati, rimane ciò che si conosce privato, intimo, cioè inutile per la società, per il pubblico e per il mondo del lavoro.
La comunicazione riveste un ruolo sempre più importante al mondo d’oggi. E soprattutto la buona comunicazione.
Esiste una parola d’ordine in questo ampo che non può assolutamente mancare: efficacia.
Bisogna essere efficaci. L’efficienza nel far una cosa non è corretamente sfruttata se non è abbinata alla efficacia.
Possiamo saper benissimo far una cosa, ma se non la facciamo nel momento e nel luogo e modo giusto può essere uno svantaggio per noi e per il compito che bisogna assolvere.
Comunicate perché quello che rimane solo per voi serve veramenente a poco.

Ricordate:
Sapere +
Saper fare +
Farle sapere =

EFFICACIA!!

Fabio Berti

La teoria del rischio.

Ripropongo qua di seguito una teoria dei rischi aziendali che a mio avviso, con le opportune modifiche che apporterò, è valevole per la vita in generale.

Il sistema dei rischi si presenta come un fenomeno in continuo divenire: in esso è possibile ritrovare i tratti caratteristici della vita. Mentre alcuni rischi cessano di esistere, altri ne sorgono; mentre alcuni aumentano, altri diminuiscono di entità: il processo si ripete ininterrottamente per tutta la durata della vita a conferma del suo dinamismo e della sua azione trasformatrice della società.

Credete che possa valere?
Lasciate un commento 🙂

Fabio Berti

Gioca a carte col destino.

Partita persa, vinta, iniziata e mai finita. Ogni scelta determina un passaggio da una situazione all’altra simile o completamente diversa.
Difficile da definire a priori. Uno ci può provare, ma è impossibile stabilire tutto in maniera precisa.
Prima di iniziare una partita, a carte per esempio, non sai chi vincerà, quali carte appariranno nella tua mano, nella prima o nella seconda o nell’ultima. Tutto dipende da due aspetti: da come te la giochi e dalla fortuna che avrai.
Esistono varie strategie di gioco: puoi giocare d’azzardo scommettendo tutto al 100%, senza riservarsi nulla per periodi futuri, racimolando il possibile in poco tempo nelle prime due mani sostanzialmente.
Oppure puoi giocare a ribasso, preservando le forze e gli assi per il futuro, per quelle che credi essere le ultime mani.
Puoi giocare per inganni, ma qua la fortuna è essenziale, accompagnata dall’esame di coscienza che segue e a lungo andare l’inganno svelato provoca effetti collaterali negli altri giocatori da evitare decisamente.
Esiste un’ultima strategia che spesso ha effetti collaterali peggiori e che eviterei: quella di passare la mano per indecisione, insicurezza, dubbi e possibilità di fallire.
Siccome il dubbio è presente e spesso le possibilità di successo sono pari a quelle di fallimento, consiglio di provare, giocare e alla peggio perdere, ma con la consapevolezza di aver giocato. In caso di insuccesso capirei il perché e il come, imparando e cercando di non ripetere i medesimi errori.

Buona partita 😉

Fabio Berti

Note sul buddhismo.

« Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l’addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. »

(Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia)

Premettendo che sono completamente un estraneo a questa religione, mi son trovato a che fare con libri e manuali che trattavano la “filosofia” del Buddhismo. Quindi mi sento in dovere, come copywriter della “larispostagiustaatutto.wordpress.com”, di esprimere ciò che la mia mente ha elaborato a riguardo, con semplici parole, senza cader troppo nel trascendentale (ambiente in cui non amo quasi mai sfociare).

Nota: è una pura opinione personale e va presa come tale, non arrabbiatevi con me per quello che penso. Il rispetto dell’opinione altrui è alla base della crescita personale. Anzi mi farebbe piacere sapere dei vostri pareri al riguardo cari lettori.

Continua a leggere Note sul buddhismo.

se vedo è perché sento…(leggere per credere)quq

Vorrei sapere solo una cosa, una cosa soltanto.

Mi tormenta stare qua senza sapere la risposta. Quello che pensi a proposito.

Il fatto sta che non possiamo continuare con questa indecisione, con questa insicurezza che mi suscita problemi, stress e angosce.

La mia vita non ha più senso. Vivo solo per quello, per sapere semplicemente un altro punto di vista, una vita passata a rincorrere un’altra persona, amica o nemica, per sapere i suoi aspetti, le sue caratteristiche, quello che si aspettano, quello in cui credono, quello che non so e che vorrei sapere. Oggi è una giornata speciale per me: non ho avuto nessun problema, mi sono alzato tranquillamente, credendo in me stesso, nel presente, nel passato e ne futuro…ponendomi le solite paranoie che ho superato lo stesso e poi ho studiato, ho lavorato, ho faticato e ora che potrei star bene son qua in uno stato tra l’incudine e il martello con questa indecisione, questo assillo che mi riempie la serata, senza sapere se ne verrò mai a capo, se troverò pace in questa mia giornata iniziata così bene oppure no. Fatto sta che son qui a pensarci e la mia vita scorre con queste preoccupazioni infinite e problematiche.

Vorrei solo sapere il perché, il come e il dove.

Come sia riuscito a trovarmi in tale situazione ambigua e problematica, come abbia permesso ciò, come abbia permesso che il dubbio mi attanagliasse, come come e ancora come!

Dove sia, dove e come sia, dove sia finito, in che luogo oscuro e chiaro che sia, dove possa mai rincontrarlo, ora o domani o chissà quando.

Perché così non va, non si sa né dove né quando. Perché tutto sia così difficile e problematico, perché non posso semplicemente sapere…

Perché vorrei sapere dove hai messo i calzini?!? 😛 😀 🙂 😉

(tratto dal bestseller “stress e paranoia senza motivo”)

“come tecniche di comunicazione possono attrarre l’attenzione” autocit.

Fabio Berti

Un nuovo inizio.

Aria nuova, vita nuova, tutto respira e sa in maniera diversa. Non ci sono molti aspetti o qualcosa, il più delle volte, che cambia radicalmente, ma è sostanzialmente il modo di vedere ed osservare una determinata cosa che cambia.

Un brivido lungo la schiena, una insicurezza che pervade i primi passi in una nuova realtà, come un piccolo bambino che muove i suoi primi passi verso un mondo che non conosce quasi del tutto…Ecco questa è una tra le sensazioni che attraversano un nuovo inizio.

Un nuovo inizio di vita, di lavoro, di studio, di amici, di compagnia, di tempo, di amori, di colleghi, di casa, di gioco, di hobby…qualsiasi aspetto della vita modificato in una sua parte può costituire un nuovo inizio.

Ogni qualvolta che questo accade è necessario essere preparati ad accogliere le novità, non farsi spaventare e ridurre la propria velocità di azione e di ragionamento. Al contrario delle emozioni che vanno vissute per come sorgono e si sviluppano, le azioni da intraprendere è consigliabile durante un  nuovo inizio percorrerle lentamente, passo dopo passo, senza pretese e preoccupazioni e ansie soprattutto.

Vivi sapendo che ogni giorno sarà diverso, ci sarà quasi sempre un piccolo o grande nuovo inizio di qualcosa. Bello iniziare un nuovo inizio (accentuando proprio sul termine inizio).

INIZIO dal lat. INITIUM principio incominciamento dal IN-IRE – part. pass. INITUS – andare in entrare (v. IRE) Principio, fig. Fondamento, occasione Deriv. Iniziale, Iniziamento, Iniziazione, Iniziatore-trice, iniziativo-a.

Un buon inizio a tutti, perché iniziare è la base per progredire, crescere in e per se stessi e con gli altri.

Amare sé stessi è l’inizio di una storia d’amore che dura una vita.

Oscar Wilde, Frasi e filosofie ad uso dei giovani, 1894

È arrivato il momento del trasloco!

Una tra le infinite meraviglie e miracoli di questo mondo, che si situa tra la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la luminara pisana come patrimonio dell’Unesco, è la moltiplicazione infinitamente esponenziale delle “cianfrusaglie” che compaiono magicamente al momento del temutissimo Trasloco.
È una paura che si sviluppa continuamente e si tramanda di generazione in generazione. Tutti lo temono, tutti lo evitano, ma prima o poi capita, è inevitabile. Oltre al viaggio a La Mecca almeno una volta nella vita, esiste “l’ammazzata” del Trasloco almeno una volta nella vita. Fortunato e raro chi lo prova una volta sola.
Iniziano a sorgere varie preoccupazioni incalzanti momento dopo momento del tipo:
Dove metto questo?
Come sistemo?
Con che impacchetto?
Che faccio?
Da dove inizio?
E poi come trasporto?
Mi devo organizzare, ma come?
Iniziamo a zone, ma da quale zona? E sta cosa che ci fa in questa zona?
Insomma, son già stanco!

Il fatto sta che la vita non si arresta nel momento del Trasloco e quindi oltre ai problemi della vita si aggiunge il Trasloco. Deve esserci inoltre una perfetta organizzazione e coordinazione della vita nel suddetto periodo.

Colgo infine l’occasione per esprimere sentite condoglianze a chi come me intraprende un Trasloco. Tanti Auguri e tanta tanta pazienza!!! 😉

Fabio Berti